lunedì 27 maggio 2013

Dal paese fantasma al covo dei pirati doppiando capo Matapan


Dopo quattro giorni lasciamo il porto di Pylos (36° 55'.09 N - 021° 41'.98 E) sicuro riparo all'interno della baia di Navarino. Riposati, rimpinguata la scorta d'acqua, di gasolio, la cambusa e visitato l'interno con macchina a noleggio. Chi ha disatteso le aspettative è stato Methoni, 11 chilometri a sud di Pylos, da tanti decantato, ma che ha disilluso le nostre aspettative: bello il castello (chiuso), per il resto è un paese turistico in attesa dei suddetti con poco fondo per l'ancoraggio (per noi) e, a detta dei naviganti con cui abbiamo parlato, abbastanza pericoloso se soffia i quadranti meridionali.
Pylos, il primo nostro approdo in Grecia, è un paese senza una caratteristica particolare se non quella di essere caro (un caffè greco 1,5 / 1,3 euro), pieno di ristorantini per i turisti e negozi di gadget; molto positivo il fatto che l'ormeggio è gratuito.
Partiamo venerdì mattina (sarà un caso, ma sempre di venerdì..) con l'aiuto del disponibile Nick, ragazzo inglese, ormeggiato dallo scorso dicembre col suo vecchio cagnolino, in attesa di salpare per Lésvos insieme alla moglie momentaneamente (?) in Inghilterra per problemi. E' Nick che, appena arrivati, ci dà le indicazioni e le prime dritte sul paese.

Porto Longo
Poche miglia per raggiungere l'isola di Sapientza dove passeremo la notte nella nostra prima rada “greca”. (36° 45'.28N - 021° 42'.24 E) chiamata Porto Longo.
Sapientza conta, dall'ultimo censimento, ben 7 abitanti, ma mi sa che se ne sono andati da un po'...
Il nome deriva dal latino “Saggezza” o “Prudenza”, riferendosi alle raccomandazioni ai marinai che navigavano verso l'isola.
Già lo stretto tra Methoni e l'isola è abbastanza tortuoso, ci sono secche da evitare (tre metri, ma sempre secca è, specialmente se ci sono onde) e parecchi relitti di capitani poco accorti, giacciono in fondo al mare: quando c'è la luce giusta e niente onda, alcuni di questi sono visibili dalla superficie...
L'unica spiaggia dell'isola è a nord ovest, ma noi la costa occidentale l'abbiamo evitata accuratamente. Già un occhiata alla cartina sul portolano non lasciava dubbi, poi, leggendo e studiando le carte, scopriamo che è disseminata da un numero notevole di relitti che sono passati un po' troppo allegramente vicini alla costa che non perdona ed è una parete scoscesa di roccia. Uno di questi relitti si chiama “il relitto dei sarcofaghi” perché trasportava dei sarcofaghi romani ricavati da una pietra ad alto contenuto di titanio.
Altra curiosità: la baia dove ancoriamo, oltre a un paio di allevamenti di pesci, è anche il luogo dove – si dice - San Paolo trovò rifugio dopo una violenta tempesta nel suo viaggio verso Roma.

Caliamo l'ancora, il silenzio è irreale; non eravamo più abituati e... una grande luna piena gialla viene a darci la buona notte sorgendo in un cielo terso; salutiamo anche noi con cinque minuti di Tchaikovsky .
Scendere a terra non se ne parla, fa ancora freddino per i nostri gusti e in canoa ci si bagna un po'..mi sa che un tenderino lo prenderemo lungo la rotta se troviamo un motore leggero a due tempi. Ne approfitto, mentre Monica è rapita da una ispirazione catartica e si destreggia tra i fornelli, per dare un paio di secchiate in coperta con tanto di spazzolone: la pioggerellina di due giorni fa era più sabbia che acqua e ha trasformato il Jonathan in un fuoristrada sahariano alla fine di una tappa della Parigi-Dakar.
Si riparte di buon ora il mattino seguente con prua ad Est: destinazione la baia di Mezapos (36° 32'.41 N - 022° 22'.70 E). Elios inizia il suo turno, mentre la luna va riposare e noi ci apprestiamo ad attraversare il golfo di Messinia.

Mezapos
Arriviamo in una baia dove caliamo l'ancora davanti ad un paese fantasma; sembra un set cinematografico...2 stradine, delle case in costruzione per un 'forse' residence turistico e quattro case. Nessuno in giro. Due turisti (che cosa ci faranno qui poi..) bianchi come il latte e con i calzini corti e bianchi (….) scendono fino alla spiaggia di ciottoli per fotografare il Jonathan che si pavoneggia bello come il sole. Quando cala l'oscurità si accendono le luci nelle stradine, ma nessuna luce in nessuna casa. Una particolarità mi colpisce da quando sono in Grecia: anche qui in questo paese fantasma, non mancano un paio di bandiere greche che sventolano sul tetto delle case; in Italia non succede.


l'indomani ci aspetta il primo 'Capo' importante: capo Tenaro o Matapan che è il punto più a sud della terraferma greca e della penisola balcanica e separa il golfo di Messenia ad ovest dal golfo di Laconia ad est. e doppieremo per arrivare a Porto Kaiyo (36° 26' N – 022° 29',5 E). 

Il capo non è capriccioso come il prossimo che ci aspetterà sulla rotta di ritorno, capo Malea, ma comunque non è da sottovalutare perché se c'è vento da nord le raffiche possono essere 'importanti' ed è meglio doppiarlo di mattina stando comunque ad una distanza di almeno tre, quattro miglia.
Si racconta che una onda anomala spazzò via il guardiano del faro e il suo cane facendoli scomparire. Altra nota curiosa e meno macabra: a 65 miglia a est del capo si trova il punto più profondo del Mediterraneo: 5,121 metri (!)

Capo Matapan
Salpiamo di buon'ora dopo una notte un po'...rollata... e appena fuori dalla baia mettiamo a riva le vele. Venticello tra i dieci e i quindici nodi al lasco. Andatura ed intensità non proprio gradita al Jonathan che si sta portando sul groppone circa 600 litri di acqua, 360 di gasolio e cambusa completa. Un bordo che 'non dice buono' fino alla strambata che invece ci porta sul bordo buono e poi, appena doppiato il capo ed entrati nel golfo di Laconia, vento sui 20 nodi, sempre al lasco, che spinge finalmente il Jonathan al galoppo.

Ora capisco perché la baia di porto Kaiyo era un antico rifugio dei pirati: Da fuori, praticamente, non si vede nulla, niente, una beata 'fava'.. scendo due volte a controllare la posizione: giusta, risalgo in pozzetto: rocce... vuoi vedere che lo hanno spostato? Già ci immaginavamo che, avvicinandoci, avremmo trovato un cartello con scritto: Porto Kaiyo si è trasferito alle seguenti coordinate...
Invece è una bellissima baia con annesso paesino prettamente estivo (di aperto c'è solo il ristorante) e tante barche. Ci meravigliamo anche perché ne stanno arrivando altre e ancora altre, tra cui un solitario pensionato di Venezia che domani inviteremo a cena, ma non ci sembra stagione! In effetti la ragione c'è: è in arrivo una bella sventolata, una bassa pressione che ci beccherà da stanotte, massimo domani e che ci terrà ancorati qui - con tanta catena - almeno fino a.....venerdì (guarda che strano). Beh.. vi sapremo dire come si mangia al ristorante se il vento ci permetterà di scendere a terra senza inzupparci.


9 commenti:

  1. State facendo una bellissima navigazione, complimenti!
    Un solo appunto: Tchaikovsky va bene al mattino per svegliarsi, non è per la sera. Consiglio l'allegro valzer dei fiori per svegliarsi con animo!

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  2. Hanno chiuso il castello di methoni???? A ottobre era ancora aperto, ha degli orari ma era aperto! È una delle location più belle della Grecia ma certo solo per il castello.
    Porto kayio è un gran bel posto da cui ripararsi da una burrasca, estremamente suggestivo. Te ne accorgi di sera, soprattutto con la luna piena. Avrai già fatto la passeggiata fino alla chiesetta. Panorama incredibile, sembra Irlanda! Buon vento!

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    1. Alle cinque o anche prima, era chiuso, così come è in ristrutturazione il castello di Nestore. Vuoi vedere che Hermes ha rubato tutti gli arredi?

      Speriamo che non arrivi vento proprio da quel buco di entrata,la perturbazione ci passa proprio sulla testa e il fondo non è un ottimo tenitore, confermo la diagnosi di Giacon. Oggi andiamo a terra.

      P.s. per essere il 28 maggio ci sono 10 barche alla fonda :-)

      Voi ancora fermi x burrasche?

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  3. Noi fermati da perturbazioni continue da sud. Ne ho approfittato per fermarmi a santo Stefano (argentario) spedendo il capitano in Liguria a fare un servizio fotografico. Così ammortizziamo un po' di spese... Una goccia nell'oceano ma male non fa. Io sto sola su paquita a far guai e sabato ripartiamo, venti deboli da sud o variabili, piogge ma chissene frega.... L'importante è tornare a casa (Grecia). Mi manca troppo! :-)

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  4. Bene così! Buona navigazione e buon vento!

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  5. Buon vento, qui ce n'è ancora troppo... che improvvisamente da lunedì diventerà troppo poco!

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    1. Guarda..lasciamo stare che qui, da quando siamo in Grecia, ci stiamo muovendo tra una burrasca e l'altra a tappe forzate. A livello meteo diciamo... 'na sola (per ora)

      Facci sapere quando molli gli ormeggi!

      Buon Vento!

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