Mollati gli ormeggi da Cannigione ci
spostiamo verso sud iniziando l'avvicinamento a Olbia, dove tra pochi
giorni tre nostri amici ci raggiungeranno per condividere un
pezzettino del viaggio. Decidiamo, avendo tempo, di fare poche miglia
e ancorarci a Golfo Pevero. Una decina di miglia in mezzo ad un
traffico sostenuto e a qualche 'pirla' che si sente offeso se viene
superato come in autostrada.. bandiera ovviamente italiana :-)
Com'è giusto in questa stagione le
barche son tante e la spiaggia è trafitta da ombrelloni con famiglie
in vacanza che giocano a tamburello e girano in pedalò.
Il copione si ripete: i ferri da stiro
se ne tornano in porto verso sera , rimaniamo in pochi e pochi se ne
aggiungono, perlopiù tedeschi e francesi. La baia svuotata è
veramente bella, peccato che una barca abbia deciso di passare una
notte qui con musica a manetta.
Penso: va bene che siamo in periodo
vacanziero, va bene che Porto Cervo è a un miglio da qui, va bene
che forse la tua idea di stare in barca è diversa dalla mia (e da
quella di tante altre persone), ma devi venire a rompere i maroni
proprio qui dove tutte le altre vele se ne stanno tranquille a
godersi le stelle e a fare due chiacchere? Purtroppo non abbiamo
imbarcato i siluri per motivi di spazio e gli RPG gli abbiamo
dimenticati, ma la prossima volta muta, bombole e vado a aprigli una
nuova 'presa a mare'... Rimane la consapevolezza che da qui in poi
queste situazioni si ripresenteranno numerose e c'è da capirli in
fondo: dopo un anno passato in città a fare Happy Hour, ad andare in
disco e a vedere canale 5 si ha bisogno di ballare un po' e accendere
la tv per non perdere la puntata del gabibbo, saranno già tristi che
emilio fede non c'è più, e, se non lo si fa in rada dove se no?
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