Lasciamo Porto Brandinchi che pur essendo ben riparata dai venti del III quadrante, non lo è abbastanza per le previsioni di un Maestro oltre i 30 nodi. In queste coste bisogna controllare molto bene l'orografia e il possibile 'giro' del vento: isole, canali, colline fanno sì che una baia riparata diventi un problema nel bel mezzo della notte.
Il nostro mentore non ci dà alternative:
Cala di Volpe.. e allora cala sia: una trentina di miglia veramente gustose circumnavigando Molara, Tavolara e costeggiando questa meravigliosa costa e ci accorgiamo di essere giusti in rotta solo notando l'aumentare via via delle dimensioni dei 'ferri da stiro' e delle barche a vela. Ci ancoriamo giusto all'ingresso del canale del famoso Hotel che porta lo stesso nome (o è la cala che ha preso il nome da lui?) e qui, con alle spalle piroscafi che fanno concorrenza ai traghetti della Tirrenia, sia per dimensioni che per fascino, ci sono una decina di vele che cercano riparo.
Da stanotte soffia a 25/30 nodi e noi, per fortuna, siamo sopravento all'utima arrivata: un charter con su degli Inglesi che hanno tutta l'aria di trovarsi meglio in un pub a mandar giù una birra che su un ponte a mandar giù l'ancora...
Stando alle previsioni dovrebbe durare fino a domani pomeriggio, abbiamo tutto il tempo di tracciare una rotta per i prossimi giorni.
Qui non saremo mai e poi mai venuti a dar fondo all'ancora: super yacht, super albergo, billionaire, la cicci, il fuffo, celio.., tender (entrobordo) che fanno la spola piroscafo-hotel-piroscafo e chi più ne ha più ne metta. Insomma, la Sardegna di come la maggior parte delle persone del 'continente' la intende e se la immagina: solo una '
disgustosa ostentazione di plutocratica sicumera'.