mercoledì 5 giugno 2013

Chania - Cambio rotta, buona la seconda.



Siamo a Chania, o Xania (35° 31'.12N - 024° 01',21E). Sicuramente molto più soddisfacente arrivarci in questo modo, dopo un mese dalla partenza che con poche ore di volo...
Qui è già estate, il turismo è iniziato e la città, che è una delle più importanti di Creta, si prospetta molto interessante.


Durante la nostra permanenza a Pylos, appena arrivati in terra greca, Monica ed io, ci siamo messi a tavolino per fare un po' il punto di dove saremo andati e perché. Tanti hanno pensato che la rotta da noi segnata all'inizio di questo viaggio fosse intoccabile e meticolosamente preparata, forse tratti in inganno dalla meticolosità con cui ci siamo preparati al viaggio, beh...si sono sbagliati. La ragione primaria della nostra scelta di vivere in barca – anche se per ora non al 100% per via della nostra amata cagnolina – racchiude a 360° l'idea di portarsi appresso una casa 'chiocciola' per vedere, visitare e conoscere posti, storia e persone.
Indipendentemente dalla lunghezza del periodo, noi non 'chiudiamo casa', non mettiamo la macchina in garage, non stacchiamo l'antenna del televisore, non nascondiamo l'argenteria e non attacchiamo l'antifurto, semplicemente 'andiamo a casa' quella vera.
C'è gente che per un mese in barca dorme nel sacco a pelo, mangia al ristorante o panini, c'è chi per sei mesi è alla ricerca solo di baie, paesini isolati, isolette sperdute ecc ecc. Certo, anche da noi il turismo di massa, quello dei diportisti agostiani e i porti super fighi sono evitati come il diavolo con l'acqua santa, ma neanche abbiamo l'intenzione di inanellare 'una baia al giorno' o di tornare con un palmares di tot miglia in tot tempo, questo lo lasciamo ad altri che devono ritornare con record casalinghi di una estate passata lunga o corta che sia.
Per tutto ciò, eccoci a pianificare cosa fare da qui in poi, considerando soprattutto cosa vogliamo vedere.
Creta – assolutamente Creta in primis.
Creta è diversa, la visitai del 1982, e già giunsi alla conclusione che, a confronto con le altre isole che vidi negli anni a venire, è veramente una Grecia a sé, abitanti inclusi.

Secondo alcune correnti di studiosi è la prima civiltà mediterranea e risale all'età del bronzo 3000 a.C., e venne definita "minoica", termine derivato da Minosse. La vantaggiosa posizione geografica dell'isola favorì il sorgere di un fiorente impero marittimo che dal Mare Egeo controllava una rete commerciale che raggiungeva l'Egitto, la Siria, le regioni a nord del mar Nero e l'Occidente. La civiltà cretese presenta una scrittura geroglifica cuneiforme denominata "lineare A", che, a differenza della scrittura "lineare B" micenea, non è stata ancora decifrata; una testimonianza di questa scrittura è il disco di Festo che si trova ne museo di Iraklion. Senza contare il fatto che, sempre secondo alcuni, la 'rosa dei venti' ad oggi utilizzata (anche sulle bussole delle nostre barche) nacque sul monte Ida a quasi 2.500 metri (secondo altri, fu Malta ad avere questa prerogativa).

L'interno, oltre che luoghi veramente da non perdere, ospita siti come Cnosso, Festo e molti altri, musei, costruzioni veneziane (come la fontana del Morosini a Iraklion o la chiesa di Agios Frangiskos a Chania), fortini bizantini e costruzioni lasciate dai romani durante il loro impero.
Tutto questo non si può visitare se il Jonathan è alla fonda, né lasciandolo uno o due giorni in un porto, anche perché, seppur 'stretta' Creta è decisamente lunga e – questo sì – di farci tanti chilometri in macchina non ne abbiamo voglia quando possiamo avvicinarci quanto più possibile con il Jonah.
Se avessimo mantenuto fede alla rotta iniziale, la visita dell'isola sarebbe stata praticamente impossibile o fatta di corsa dovendo tornare indietro dalla punta est fino al primo porto papabile. Questo per fare 250 miglia a sud, con pochi posti in cui fermarci e tutti nelle prime 100 miglia circa, dopodiché avremmo comunque dovuto fare una tirata fino a doppiare il capo a sud est. Non ci sono porti dove il Jonathan possa entrare e, buon ultimo, di cale e calette ne troveremo a iosa appena risaliremo verso il Dodecaneso, sempre che non si decida di andare altrove...
Al nord, invece, ci sono tre porti dove, tra una cala ed un altra, potremo tranquillamente scendere a terra, lasciare il Jonathan in buone mani e prenderci tutto il tempo per le nostre escursioni.
Allora, visto il tempo non ancora stabile con i venti che spesso arrivano ancora da sud, visto tutto quanto sopra, passeremo...da sopra. Ultimo, ma non meno importante punto a favore, sta nel fatto che vogliamo vedere questi porti e valutare se possono essere papabili per un...ricollocamento...
Insomma 'primo cambio' chissà quanti altri, chissà cosa ci verrà voglia di fare e vedere, ma di sicuro non ci troverete in discoteca a Santorini.

2 commenti:

  1. Noooo, niente disco a Santorini????:)
    Il bello delle navigazioni a zig zag, come le ha battezzato il grande Luigi, é proprio questo, andare dove 'oggi' si ha voglia e non dove si era programmato o dove gli altri si aspettino che noi si debba andare.
    Bravi.
    Buon vento..

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    1. In effetti Luigi è, sotto questo punto di vista, il nostro mentore.

      Dove navigherai Max, questa estate?

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